Sono sempre stato un buon padre di famiglia.
Nei miei 20 anni di matrimonio ho scherzato spesso su altre donne con i miei amici e anche con mia moglie, ma non pensavo mai che mi sarebbe successo quello che adesso sto per raccontare.
Prima di tutto mi presento: mi chiamo Antonio, 49 anni, alto 1,75, brizzolato, fisico longilineo e avvocato di successo.
Sono passati sei mesi da quando lei entrò nel mio ufficio; non avevo mai captato in vita mia tanta sensualità, il suo corpo emanava come una luce tutta sua e guardarla sembrava quasi difficoltoso, così come respirare l’aria per parlarle.
Lei si chiama Silvia, 28anni, mora, alta 1,68, vagamente somigliante alla Ferilli, ma, se possibile, ancora più sensuale e quel giorno, con un tailleur blu che lasciava intravedere quanto ci fosse di buono sotto…….
Non so se doveva succedere o se , come molti dicono, esiste il colpo di fulmine, so solo che da quando si sedette sulla sedia mettendosi a posto la gonna e facendo intravedere un paio di calze autoreggenti, io ho completamente dimenticato la mia famiglia.
Guardavo le sue gambe affusolate mentre mi parlava, le sue parole mi scivolano sino sotto le mutande, era come se la sua voce accarezzasse il membro facendolo indurire; i miei occhi si spostavano incantati sui suoi seni e subito dopo sulle sue labbra così perfette, così piene e provocanti..
Non riuscivo a sentire altro che sensualità e voglia d’averla, una sensazione che non avevo mai provato, ma che volevo approfondire.
Con uno sforzo enorme cerco di concentrarmi su quello che mi dice, così vengo a sapere che lei è una studentessa di giurisprudenza mandatami lì a fare esperienza da un mio caro collega, il quale, mi dice che sotto le mie ali sua figlia sboccerà diventando un ottimo avvocato.
Sono incredulo, terrorizzato di perderla e non vederla più e invece adesso mi rendo conto che ne potrò disporre a mio piacere per i prossimi mesi.
Si presenta docilmente e con occhi sottomessi e questo mi eccita ancora di più, la ascolto e nello stesso tempo penso a come sedurla, la faccio finire di parlare e poi comincio a pavoneggiarmi raccontandole i miei lati migliori, cerco di farle un ottima impressione e alla fine le dico che quella sera la porterò a cena per discutere del tutto.
Lei ovviamente accetta e con un sorriso ammaliatore esce dalla mia vista lasciandomi con il cuore in tumulto.
Torno a casa e, per tutto il tempo che mi divide da lei, non faccio altro che fantasticare; metto i vestiti che più mi mettono in risalto, faccio il possibile per apparire giovanile e provocante ed esco.
Il ristorante è il meglio che si possa avere per discutere affabilmente ed essere nello stesso tempo intimi.
Ordino i piatti più prelibati e prendo una bottiglia di Brunello di Montalcino che ben si addice con il menù ordinato.
Pasteggiamo deliziosamente e discutiamo delle sue nuove prospettive di lavoro, poi, con il passare del tempo, i nostri discorsi diventano più intimi, sino a diventare molto intimi ma quello che più mi colpisce è che è lei che ogni volta aumenta il discorso intimo e per poco mi strozzo con quello che sto mangiando, quando sento la sua gamba accarezzare la mia.
Diavolo! Mi sta toccando la caviglia sotto il tavolo e non è per caso: il suo perdurare crea un irrigidimento immediato del mio membro, la mia voce adesso è roca, i miei occhi, dentro i suoi; parlo e le dico che la voglio subito, non posso più aspettare; lei mi sorride sensuale e mi dice che deve andare in toilette a rifare il trucco, io la guardo sculettare sotto quella sua gonna stretta e passandomi la lingua sulle labbra, pago veloce il conto.
Usciamo e cerchiamo un albergo soddisfacente, nel frattempo lei ha appoggiato la sua mano sulla mia coscia e piano è arrivata all’inizio del mio piacere: quel momento è talmente sensuale che io appositamente salto alcuni hotel che conosco per farlo durare ancora, lei mi guarda, i suoi occhi sono penetranti, hanno una malizia che ti brucia dentro, quando con disinvoltura fa scendere la mia cerniera e si piega sul mio cazzo libero, io credo di svenire.
Con mia moglie non mi sono mai permesso di farlo in auto, anche se molte volte avrei voluto, sapevo che lei avrebbe rifiutato, troppo casta per fare certi atti sessuali che non fossero a letto e invece Silvia, dopo solo qualche ora, sta realizzando uno dei miei desideri proibiti.
Rallento la velocità e cerco di rimanere concentrato sulla strada mentre sento la sua bocca avvolgere la mia cappella e stringere forte le mie vene palpitanti, quando poi comincia a scendere e a salire sul mio membro, io faccio uno sforzo immane per non chiudere gli occhi.
Le mie mani scendono sulla sua testa, seguono i suoi movimenti e quando sento che non resisto più, le dico di smettere, lei, invece, si stringe forte attorno al mio desiderio e mi succhia l’anima.
In pochi secondi il mio sperma è completamente nella sua bocca, lei tranquillamente ingoia tutto e poi, con calma, lo lascia libero e lo rimette sotto gli slip, chiude la cerniera e sale a baciarmi per farmi sentire il mio sapore acre.
Sono stravolto dal piacere provato e da tanta audacia.
Vedo un hotel carino, parcheggio, entro, prendo la camera più bella e costosa e salgo le scale facendo due gradini alla volta; mi sento un ragazzino e la sua bocca non mi ha distrutto, il mio membro è ancora pronto a combattere e di questo ne vado orgoglioso.
Entro, chiudo la porta e subito la sbatto contro il muro, alzo la gonna e con piacere vedo che indossa un piccolo perizoma e un paio di calze autoreggenti.
E’ incredibilmente sexy, le apro la camicia e libero i suoi seni che presto sono nelle mie mani e mi rendo conto che porta una seconda scarsa.
Un piccolo seno su un corpo famelico, le sue mani mi hanno spogliato mentre io le faccio scivolare il perizoma e, senza neanche sentire i suoi umori, le alzo le gambe e mi spingo dentro.
Il suo gemito alla mia intrusione è l’unica resistenza che trovo, il mio piacere è scivolato tra la sua carne senza difficoltà e allora comincio a scoparla come se fosse l’ultima volta; sbatto il mio scroto contro la sua tenera carne e con le mani le stringo il sedere.
La prendo in quella posizione per 10 minuti, il fatto che sono già venuto mi permette di resistere maggiormente e così assaporo meglio quello che sta succedendo.
Lei è veramente brava, mi tocca in un modo esagerato, oppure sono io che lo credo, continuo a fare confronti con mia moglie che è sempre stata passiva e mi rendo conto che per la prima volta non sono io a scopare, e lei che gestisce tutto e che decide; questo pensiero, legato al suo primo godere, mi fa arrivare al mio secondo orgasmo.
Anche questa volta lei mi riceve tranquillamente e accetta il mio sperma, poi stringendo i muscoli vaginali, fa si che io possa impazzire in lei.
La prendo e la porto sul letto, ho le gambe che mi cedono da tanto piacere, la spoglio selvaggiamente, finalmente è nuda davanti a me, lei mi prende una mano, mi fa avvicinare e poi mi fa inginocchiare davanti a lei e volgarmente, aprendo le cosce mi dice:
“Succhiamela tutta, fammi vedere cosa sai fare”.
Io non aspettavo altro, m’immergo nella sua vagina fradicia di umori e comincio a bere tutto, poi vado a cercare la sua clitoride e con la lingua cerco di scoparla; lei apprezza i miei movimenti, con le mani mi obbliga a starle dentro al massimo, quasi mi soffoca quando mi stringe con le cosce nel momento del suo piacere estremo; i suoi brividi di godimento sono per me una delizia e quando le sue urla mi riempiono il cervello, faccio sì che la mia lingua le rimanga ben impressa.
I secondi che seguono sono tutto un tremore corporeo e il mio amplesso si ferma solo quando vengo allontanato da lei.
Mi guarda in modo animalesco, mi fa stendere sul letto e mi dice: “ voglio il tuo cazzo!”
Così dicendo, comincia a mordermi il collo e a scendere sempre mordicchiandomi, arriva ai capezzoli e mi morde forte facendomi male, io urlo e lei soddisfatta scende ancora sino a tornare sul mio nerbo, lo riprende in bocca e ricomincia e farmi morire come in macchina, io aspetto di sentire gli effetti di quel pompino e nel frattempo le metto un dito nel sedere e le dico: “ Voglio il tuo culo”.
Lei a quelle parole emette un gemito sul mio membro e comincia ad aumentare il ritmo, mi fa capire in quel modo che le piace la mia idea e quando con la sua bocca riesce a farmelo di nuovo indurire, esce veloce, si mette a carponi e mi dice: “Accomodati!”
Solo una parola, niente fronzoli o finte resistenze, mi sculetta davanti mentre mi metto dietro di lei e lo dimena ancora mentre le appoggio i glande; quando le entro dentro, trovo solo una piccola resistenza legata a un sospiro intenso che mi lascia capire di come sono entrato profondamente in lei, un attimo di adeguamento a quella nuova penetrazione e poi ancora una volta lei mi stupisce, senza aspettare che io la scopi, comincia a spingere il sedere verso il mio membro sodomizzandosi da sola, mi dice di stare fermo e lasciare fare a lei e io passivo mi fermo e la lascio dominare quella situazione.
Per cinque minuti sono solo un pezzo di carne che le serve a godere, la sua mano è sulla sua clitoride e da sola si procura il suo piacere, la guardo affascinato e come un robot eseguo i suoi voleri; quando la sento venire e urlare come un’ossessa, penso a mia moglie che non ha mai voluto farlo e ancora una volta spargo il poco sperma rimasto in quel corpo demoniaco.
Sono distrutto e appagato come mai mi era successo, la sto accarezzando e gioco con le sue forme, lei sta dormendo e il suo viso, rilassato, sembra quasi un sogghigno.
Penso a come la mia vita è stata stravolta in un giorno e a quanto piacere ho provato con quella ragazza e comincio a fantasticare sul mio futuro, dimenticando ancora una volta 20 anni di matrimonio.
Mi rendo conto che quel diavolo di ragazza è come un elisir del sesso e che non voglio perderla e, allora, chiudo gli occhi e cerco di addormentarmi sui suoi seni, dimenticando tutto quello che è il mondo reale